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CISLFP: Resoconto incontro al ministero della giustizia per la presentazione del decreto ministerial


5 nov. -Si è svolto in data odierna il programmato incontro in merito al passaggio dell’esecuzione penale esterna “adulti” nell’ambito del costituendo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità ed in particolare in merito ai contenuti dello schema di Decreto Ministeriale relativo alla individuazione presso il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità degli uffici di livello dirigenziale non generale, alla definizione dei relativi compiti, ed alla definizione delle articolazioni dirigenziali territoriali. Alla riunione, allargata alle rappresentanze sindacali del comparto sicurezza e della dirigenza, hanno preso parte per l’amministrazione il vice capo di gabinetto Tuccilo ed il capo dipartimento per la giustizia minorile e di comunità Cascini.

Preliminarmente la CISL ha ribadito la propria posizione in merito a questa parte della riforma organizzativa del ministero della giustizia: l’esecuzione penale esterna da decenni è stata abbandonata a se stessa e a nulla gioverebbe il suo transito in un altro dipartimento se il Ministero non investe nel settore fornendo quelle ingenti risorse, umane, materiali e finanziare che le recenti riforme in particolare sul “fine pena” impongono.

In merito poi ai contenuti dello predetto schema di Decreto Ministeriale la CISL, pur riconoscendo che lo stesso è sostanzialmente conforme alla ratio del DPCM di riorganizzazione, ha espresso le seguenti osservazioni/raccomandazioni: - necessità di chiarire se le sedi di servizio presenti sul territorio permangono ovvero subiscono chiusure/accorpamenti; - necessità che sia prevista negli uffici interdistrettuali la figura del vicario del direttore il quale svolga le mansioni di quest’ultimo in sua assenza e se tale figura può essere rivestita dal direttore del/degli uffici distrettuali; - opportunità che nei predetti uffici siano ampliate le aree contabili ed amministrative, in ragione dei compiti di indirizzo, coordinamento e verifica espressamente riconosciuti da D.M. de quo; - necessità che sia riconosciuto il ruolo dei direttori reggenti degli uffici locali e degli stessi uffici locali i quali, svolgendo una parte consistente del lavoro “sul territorio”, assumono una rilevanza strategica ben maggiore di quella che avevano nel passato.

La CISL inoltre ha espresso il proprio disappunto per la chiusura del Centro per la Giustizia Minorile de L’Aquila. Ha giudicato tale decisione incomprensibile perché comporta un risparmio irrilevante per le casse dello Stato ma un danno considerevole per le regioni di riferimento del Centro (peraltro disagiate da un punto di vista orografico e sismico) e per la stessa città de L’Aquila (sede di Tribunale e Procura della Repubblica per i minorenni) le quali subiscono il depotenziamento dei servizi minorili.

All’esito della riunione ha preso la parola la delegazione di parte pubblica. In particolare il capo dipartimento Cascini, tra l’altro, ha affermato che lo schema di decreto si è limitato a prendere atto della situazione esistente, specie con riferimento alla organizzazione sul territorio, ed a regolamentarla. A suo avviso in futuro occorrerà mettere mano ad alcune questioni che in prima battuta non era possibile affrontare e risolvere. Tra queste la problematica della doppia dirigenza, che dovrà diventare unica, quella del coordinamento regionale, che dovrà diventare unico, quella delle sedi di servizio, rispetto alle quali il DM opera solo un rinvio alla disciplina di decreti successivi, quella della riduzione degli uffici dirigenziali in seno alle direzioni generali del dipartimento. Il capo dipartimento su esplicita richiesta in ordine alla mobilità del personale tra i due dipartimenti, si è dichiarato favorevole a rispettare in linea di principio la volontà dei lavoratori di permanere presso il dipartimento di appartenenza ovvero di transitare nell’altro dipartimento.


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