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FLP all'incontro con il Capo Dipartimento Giustizia minorile e il Capo Gabinetto del Ministero d



La FLP in data 05/11/2015 è intervenuta in aula Livatino, su convocazione dell’amministrazione della Giustizia Minorile, per la continuazione della riunione precedente e anche su convocazione del Capo di Gabinetto per quanto attiene lo schema del Ministro della Giustizia concernente l’individuazione presso il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità degli Uffici di livello Dirigenziale non generale, la definizione dei relativi compiti nonché l’organizzazione delle articolazioni dirigenziali territoriali ai sensi dell’articolo 16,commi 1 e 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 giugno 2015 n. 84. Nel suo intervento la FLP ha ribadito quanto sempre sostenuto e già esposto nella prima riunione effettuata presso il Dipartimento della Giustizia Minorile, poi riconfermate il 3 novembre al “tavolo 15” degli Stati Generali dell'Esecuzione Penale (S.G.E.P.).

Nella buona sostanza è stata ribadita e riconfermata la richiesta dell’istituzione dei “ruoli tecnici” della Giustizia, a partire dagli Assistenti sociali, nei quali far transitare tutte le figure professionali interessate del settore penitenziario. Peraltro, la FLP ha sottolineato che il ruolo dei Dirigenti penitenziari e quello del corpo della Polizia penitenziaria, unitamente al personale amministrativo del Ministero della Giustizia, appartenente ai Dipartimenti dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) e della Giustizia Minorile e di Comunità, dovrebbero essere inseriti in un unico comparto e precisamente in quello della sicurezza, partendo dall’unificazione della Dirigenza.

Detta richiesta servirebbe anche a sanare una situazione di evidente disuguaglianza di emolumenti e di malessere imperversante fra il personale civile del Ministero della Giustizia, e gli altri attori interessati. Tutto ciò conferma quanto richiesto da tempo dalla FLP; intanto, da subito, bisogna raccordare la nuova fase gestionale tra DAP e Giustizia Minorile. Pertanto, diventa irrinunciabile l’idea della costituzione di un unico Dipartimento al Ministero della Giustizia con l’istituzione di specifiche Direzioni Generali.

La FLP ha anche ribadito che almeno una parte dei 64 milioni di euro, risparmiati dalla riorganizzazione generale del Ministero, possono essere reinvestiti per gli assistenti sociali e per il restante personale civile, al fine di un effettivo riallineamento giuridico ed economico, come atto di riconoscimento rispetto alle loro legittime aspettative. Inoltre, da detti risparmi si possono iniziare ad utilizzare risorse utili per i corsi di formazione per gli assistenti sociali e per tutto il personale interessato, nonché per la Polizia Penitenziaria. Devono essere sicuramente rimodulate le piante organiche conferenti alla nuova sfida che le modifiche ordinamentali impongono.

Nel suo intervento, l’amministrazione ha condiviso in buona parte quanto espresso dalla FLP e anche se si tenderà a lavorare per raccordare il DAP con il DGM sulle nuove competenze gestionali si cercherà da subito di dare un allineamento giuridico ed economico ai civili con gli altri attori della riorganizzazione, a cominciare dagli assistenti sociali a cui va riconosciuto il ruolo tecnico, procedendo, inoltre, alla unificazione della Dirigenza.

Certamente vanno programmati da subito i corsi di formazione propedeutici all’innovazione che si sta cercando di mettere in campo.

Oggi, senza tema di smentita, possiamo dire che la FLP è stata l’unica sigla che ha ricordato all’amministrazione la tematica degli assistenti sociali e il grave momento che stanno attraversando i lavoratori degli uffici UEPE e quelli a loro connessi nel minorile, dove spesso non ci sono neppure i soldi per mettere la benzina nelle vetture di servizio, e dove i carichi di lavoro crescono fino ad attentare alla salubrità e salute dei dipendenti arrivando spesso allo stress da lavoro correlato. Insomma, bisogna investire in risorse finanziarie e in risorse umane.



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